Like on #instagram: https://www.instagram.com/reel/DG4V4z_CESo/ | Posted @withregram • @vdnews #donna #woman #video Il 23 febbraio, mentre in Germania erano aperti i seggi per le elezioni federali, a Kyiv, davanti all’ambasciata tedesca, andava in scena una protesta contro l’ascesa del partito di estrema destra AfD. Un’attivista del gruppo femminista Femen si è mostrata col petto scoperto e diversi riferimenti alla dittatura nazista. Sul corpo portava delle scritte offensive verso la leader di AfD, Alice Weidel, accusata di essere vicina a Putin e alla Russia. Con gli stessi slogan, nella medesima giornata un’altra attivista del gruppo ha protestato davanti al Parlamento tedesco a Berlino. In un comunicato pubblicato su X, il gruppo Femen ha chiesto alla società tedesca di «fermare la nuova ondata di fascismo prima che sia troppo tardi». Le attiviste parlano di «politici corrotti, disposti a vendere la democrazia tedesca per denaro russo», e che «stanno conducendo il Paese verso il disastro». La nota si conclude spiegando che «opporsi a loro è responsabilità di chiunque non voglia vedere l'Europa soccombere. Il mondo ha già visto come la debolezza possa trasformarsi in schiavitù; è tempo di essere forti». Alle elezioni di domenica AfD si è affermata come secondo partito e ha ottenuto il 20,8% dei voti, il risultato migliore della sua storia. Al momento la CDU di centrodestra, che ha vinto le elezioni con il 28,5% delle preferenze, ha detto che non farà alleanze con l’estrema destra nel nuovo Governo. Foto credit: Maksym Polishchuk/Getty Images #esteri